Il declino del capitalismo (1 ed.1993)
Il declino del capitalismo (1 ed.1993)
Emanuele Severino
Filosofo italiano (Brescia 1929 – ivi 2020), professore di filosofia nell’univ. cattolica del Sacro Cuore di Milano (dal 1962), poi (dal 1970) di filosofia teoretica nell’univ. di Venezia, dove dal 2005 è prof. emerito. Socio corrispondente dei Lincei (1994). Ha sostenuto che la storia dell’Occidente è storia del nichilismo, giacché tutte le forme della cultura occidentale parificherebbero l’essere al niente, negherebbero l’essere e, con l’essere, la ricerca della verità. Per uscire dal nichilismo, e salvare l’Occidente, bisognerebbe tornare alla concezione dei presocratici, precisamente di Parmenide, che affermava che “l’essere è e non può non essere”.
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Il declino del capitalismo (1 ed.1993)
Il capitalismo tramonta perché è costretto, prendendo coscienza del proprio carattere autodistruttivo, a darsi un fine diverso dal profitto.
Emanuele Severino
“Il nemico più implacabile e più pericoloso del capitalismo è il capitalismo stesso: sia quando si lascia tentare dalle voci della morale, della religione, della cultura, che lo invitano a uscire dalla pura logica del profi tto, sia quando tira dritto per la sua strada.”
Severino in queste pagine traccia un bilancio e fornisce un’interpretazione sullo stato attuale del capitalismo che, dopo gli eventi del 1989, sembrava avviato a una crescita illimitata, e che invece è destinato a un declino irreversibile.
Uno scritto denso e provocatorio, che rovescia luoghi comuni. Un testo attuale, stimolante, ricco di spunti di riflessione.
Emanuele Severino (Brescia, 26 febbraio 1929 – Brescia, 17 gennaio 2020[1][2]) è stato un filosofo italiano.
Il suo pensiero filosofico intende collocarsi oltre tutta la storia della filosofia occidentale, che secondo Severino è permeata dal nichilismo.
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