Il mistero della carità di Giovanna d’Arco (1 ed. 1978) – usato
Il mistero della carità di Giovanna d’Arco (1 ed. 1978)
Charles Peguy (1873-1914) letterato di talento, socialista, si convertì al cattolicesimo nel 1907, ma per la sua intransigenza non fu mai accettato completamente da nessuna delle due comunità. La sua opera più famosa, “I misteri di Giovanna d’Arco” si compone di quattro diverse opere, uscite in tempi diversi, opere in prosa e in versi sciolti, che per il linguaggio moderno, ripetizioni quasi ipnotiche e per il contenuto profondamente religioso, assolutamente non banale, sono estremamente suggestive e interessanti, in ordine: “Il mistero della carità di Giovanna d’Arco”, “Il portico del mistero della seconda virtù”, “Il mistero dei santi innocenti”, “Il mistero della vocazione di Giovanna d’Arco”, queste ultime due postume.
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Il mistero della carità di Giovanna d’Arco (1 ed. 1978)
“Il mistero della carità di Giovanna d’Arco” è una sceneggiatura a tre voci: Giovanna d’Arco, tredicenne, Hauviette, la sua amica di dieci anni, e madame Gervaise, giovane suora appena convertita, con cui Giovanna vuole confrontarsi per porle i suoi dubbi di fede. Giovanna e madame Gervaise, entrambe visionarie, discutono e dibattono a lungo su temi religiosi, e madame Gervaise, più matura, con un lungo monologo che a volte passa dalla prosa ai versi sciolti, combatte più volte l’orgoglio (personale e patriottico) e la presunzione dell’adolescente Giovanna, che non accetta di subire l’invasione della Lorena da parte degli inglesi e si vergogna dell’acquiescenza dei suoi cari e della popolazione locale.
Informazioni aggiuntive
| Dimensioni | 18 × 2,5 × 20,8 cm |
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Charles Péguy (Orléans, 7 gennaio 1873 – Villeroy, 5 settembre 1914) è stato uno scrittore, poeta e saggista francese.
Nel 1907, si convertì al cattolicesimo. Da allora, produsse sia opere in prosa di argomento politico e polemico (Notre Jeunesse, L’argent), sia opere in versi mistiche e liriche. Tuttavia, la sua intransigenza e il suo carattere appassionato, lo resero sospetto sia agli occhi della Chiesa di cui egli attaccava l’autoritarismo, sia ai socialisti di cui denunciava l’anticlericalismo e in seguito il pacifismo. Questi sospetti saranno rafforzati da certi atteggiamenti del figlio, custode della sua memoria, che, dopo la sua morte, darà una lettura conservatrice dell’opera del padre.
Tenente della riserva, durante la prima guerra mondiale si arruolò nella fanteria. Morì in combattimento, all’inizio della prima battaglia della Marna, il 5 settembre 1914.







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