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Breve storia del romanzo poliziesco (1962)

Breve storia del romanzo poliziesco

Alberto del Monte

 un saggio di Alberto del Monte edito nel 1962. Del Monte, allora professore ordinario di filologia romanza all’Università di Cagliari, decise di intervenire nell’indagine sul fenomeno letterario della narrativa poliziesca.

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Mentre nei paesi anglosassoni, ma anche in Francia, lo studio di questo settore della narrativa era all’ordine del giorno, in Italia, in quello stesso periodo, lo si considerava ancora come una forma letteraria minore, senza caratteristiche di pregio e adatta a un pubblico poco colto e raffinato.

L’autore entra nella questione a gamba tesa, smentendo quanti erano ancora legati a un’idea di letteratura aristocratica e considerassero i gialli meri testi da intrattenimento popolare, e quindi inevitabilmente, di bassa qualità. Dopo aver introdotto le definizioni di giallo, poliziesco, detective, crime e police story inizia il vero e proprio percorso attraverso la storia del genere. In un breve excursus rintraccia embrioni di indagine nell’Edipo re di Sofocle, nelle Storie di Erodoto, nel racconto del profeta Daniele o in Vitruvio.

Tutti i passi citati in qualche modo riportano l’attenzione sullo svelare un mistero e individuare un colpevole, temi cari alla narrativa poliziesca. Si sofferma quindi, dopo un balzo millenario, sul periodo illuminista citando, tra gli altri, lo Zadig di Voltaire. Dopo un capitolo dedicato al romanticismo, dove tratta delle gesta degli avventurieri e in particolare delle Memoiresdi Vidocq, entra nel vivo con quello che è ritenuto il capostipite del giallo: Dupin di Poe.

Trattando di letteratura popolare inevitabilmente l’autore prosegue quindi con incursioni in ambienti simili quali il feuilleton in Francia e il sensation novel in Inghilterra. Segue quindi un’attenta analisi di Holmes e del suo metodo investigativo a cui trova una controparte nel francese Fantomas.

La storia prosegue con gli “eredi” di Holmes, primo fra tutti il padre Brown di Chesterton. Impossibile citare tutti i grandi nomi della storia del giallo che incontriamo tra le pagine di del Monte, alcuni famosissimi, altri noti solo a veri e propri cultori del genere.

Un capitolo a parte è dedicato all’hard boiled school, con la sua carica di realismo e violenza che ha contrassegnato un’epoca tra inizio e metà del Novecento con i grandi Hammett e Chandler. Nel capitolo finale riannoda tutti i fili ricordando il duplice filone nato all’inizio del XX secolo che vede da un lato la corrente del whodonit, caratterizzata da detection e fair play, e dall’altra il thriller con la sua forte carica emozionale.

E non può infine non osservare come la cosiddetta letteratura alta avesse in quel periodo iniziato a utilizzare, con esponenti del calibro di Borges o Durrenmatt, l’espediente narrativo poliziesco per parlare della condizione umana.

Perché in fondo cos’è la nostra esistenza se non un grande mistero di cui nessuno riesce a venire a capo?

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Il giallo è un popolare genere di narrativa di consumo nato verso la metà del XIX secolo e sviluppatosi nel Novecento. Dalla letteratura di genere, il giallo si è esteso agli altri mezzi espressivi veicolati da diversi media di massa: prima ai prodotti destinati alla radio e al cinema, quindi ai fumetti e ai prodotti destinati al pubblico televisivo.